Intervista a Silvia Lonardo

Ciao Silvia e bentrovata nel blog di Rovigo Comics.
Per chi non ti conoscesse ricordiamo che sei mamma di due bellissimi bimbi, Daniel e Alyssa e nel tuo blog cosedamme.it pubblichi vignette, libri illustrati, tutorial su attività da fare con i più piccoli e molto altro. Anticipiamo che sei qui con noi perchè, durante Rovigo Comics, terrai un bellissimo workshop per bambini dedicato al mondo Lego. Ma sveleremo di più sul tuo workshop nei prossimi giorni, nel frattempo facciamo quattro chiacchiere!

Chi è Silvia Lonardo? Che cosa le piace fare quando ha il tempo di divertirsi?

E’ abbastanza difficile per me rispondere a questa domanda, perchè sono veramente tante le cose che mi piace fare e sperimentare.
In genere sono attratta da tutto ciò che ha a che fare con la creatività, ma non solo, sono anche un’appassionata di tecnologia o giochi tradizionali come gli scacchi.
Non posso farci niente, appena scopro una cosa nuova mi viene voglia di provarla, mi ci concentro di brutto per un periodo dopodiché qualcos’altro cattura la mia attenzione e finisco per provare anche quello.
Sono stata soprannominata “la collezionista di hobby”, alcuni sono caduti nel dimenticatoio (ad esempio il corso di giapponese e di chitarra), altri sono rimasti trasformandosi in vere passioni, che alterno tra loro. Qualche esempio: la fotografia, il disegno, il cinema, la scrittura, i videogame e tutto ciò che riguarda il mondo dei bambini di cui mi sento ancora di far parte.

mamma-che-spazza-by-silvialonardo

Il gioco rappresenta una parte importante nella vita, spesso riteniamo che il gioco sia relegato alla vita infantile ma, anche da adulti, abbiamo bisogno di giocare magari con giocattoli diversi, cosa ne pensi a riguardo?

Non penso esista al mondo qualcuno che sia più d’accordo di me su questo punto.
Spesso gli adulti tendono a pensare che il gioco e il divertimento fine a se stesso sia qualcosa che non si possono permettere, ma dietro a questo modo di pensare ci sono più dei freno morali che una reale mancanza di tempo e possibilità.
Quando siamo piccoli giocare è una delle nostre priorità e il motivo è molto semplice: ci fa stare bene.
Per quale motivo una volta cresciuti le cose dovrebbero essere diverse? Perché un’attività che prima era fondamentale improvvisamente viene considerata una “perdita di tempo”?
Per quanto mi riguarda il tempo me lo fanno perdere tutte quelle cose che devo fare per forza e che si mettono in mezzo tra me e il gioco.
Qualche giorno fa ho letto una frase che dice “things go grey when we forget hot to play” (le cose diventano grigie quando ci dimentichiamo come si gioca) e io la penso proprio così: dovremmo cercare di non dimenticare come si gioca e di come ci si possa divertire in qualunque circostanza.
I giochi cambiano un po’ con l’aumentare dell’età, ma le regole in fondo sono sempre quelle!

Things go grey by Imeus Design

Immagine di Imeus Design

Per te il gioco è una passatempo solitario o è maggiormente divertente se giocato in gruppo?

La preferenza tra giochi solitari o di gruppo dipende dall’indole della persona.
Non esiste un giusto o sbagliato, esistono le persone estroverse e quelle introverse e non c’è niente di male nell’appartenere all’una o all’altra categoria.
Personalmente ho sempre preferito giochi solitari, forse perchè sono un’amante dei giochi cerebrali.
Ricordo quando da piccola gli adulti che avevo intorno cercavano sempre di spingermi ad unirmi al gruppo di bambini per giocare, mentre io il più delle volte preferivo starmene per conto mio, lontana dalla folla, a giocare di fantasia e concentrarmi su quello che stavo facendo o immaginando. Pensavano fossi timida mentre la verità è che io mi divertivo davvero di più in quel modo.
Comunque anche passare una serata tra amici con un bel gioco da tavolo mi diverte molto!

 

libro-letto-nuovo-silvia-lonardo

Recentemente ho letto la frase “Giocare, da grandi, vuol dire prendersi cura del bambino interiore che alberga dentro ciascuno di noi” (prof.ssa Parsi). Cosa ne pensi di questa affermazione?

Penso sia davvero molto importante non dimenticarci della nostra parte bambina. Non è raro vedere un bambino che si alza da tavola prima di aver finito di mangiare solo per poter scappare di nuovo a giocare, da questo si capisce quando il gioco sia un bisogno anche più forte del mangiare per un bambino. Perciò di questo dobbiamo nutrire il nostro bambino interiore per far sì che non muoia: amore e gioco.

TITOLO-PORTACAPSULE-LEGO

Che relazione c’è secondo te tra gioco e creatività, pensiero creativo?

Sono convinta ci sia una relazione molto stretta. Einstein diceva: “la creatività è l’intelligenza che si diverte”.
Le idee creative nascono se c’è la passione e la passione non esiste senza il piacere.
Chi non dedica del tempo al proprio divertimento e al gioco, inevitabilmente diventerà una persona noiosa e le persone noiose non sono mai creative.

Qualche giorno fa ho letto uno tuo post, dove hai scritto:
“Genitori che stanno bene attenti a tenere i propri figli lontani dai videogiochi o che glieli fanno usare con il contagocce come fossero il demonio… Eppure le persone più intelligenti, argute e simpatiche che conosco hanno passato buona parte dell’infanzia sui videogame”.
Perchè c’è tutta questa paura nei confronti dei videogame secondo te?
Mentre per altri tipi di attività solitarie (la lettura, il disegno ecc) non vi è questa fobia e vengono considerate attività più “sane”?

La paura, come sempre, nasce nei confronti di ciò che non si conosce.
Chi pensa che i videogame siano un male assoluto per i bambini, probabilmente non ci ha mai giocato.
Allo stesso tempo ho notato che le persone che continuano a ricordare come ai loro tempi ci si divertiva giocando a pallone con gli amici, ci si chiamava dalla finestra, non esistevano i cellulari e i bambini facevano tutte attività non tecnologiche…siano le stesse che adesso sono smartphone dipendenti.
Quindi forse tutto questo stare lontano dalla tecnologia non è che abbia aiutato poi molto.
E’ innegabile che un bambino che si isola per giocare ad un videogioco e uno che lo fa per leggere vengano guardati in modo molto diverso. Il primo viene visto come un asociale lobotomizzato, il secondo come un piccolo intellettuale. Eppure non è che facciano cose tanto diverse: entrambi si divertono stando fermi usando un mezzo che li fa immergere in una realtà diversa da quella reale.
E’ un tipo di intrattenimento mentale, ma reale. Il cervello in entrambi i casi lavora e impara.
I videogame poi, oltre ad avere una trama da seguire a volte anche complessa, allenano i riflessi, mettono alla prova la logica e l’ingegno, ti costringono a pensare e ad agire. Insomma sono una vera e propria palestra per il cervello!
Certo, c’è videogame e videogame…proprio come c’è libro e libro.
La dipendenza e l’ossessione invece nascono solo dalla mancanza di limiti ma soprattutto di stimoli alternativi.

titolo-cambiare-copertina-quaderno-by-silvia-lonardo

I giochi di ruolo sono stati il passatempo di gruppi di ragazzi che si ritrovavano immaginando di essere maghi, elfi, nani e guerrieri vivendo una storia raccontata da uno di loro che impersonava “il master” cioè colui che tiene le redini della storia e che introduce i giocatori a vivere quel mondo. Che cosa ne pensi dei giochi di ruolo? Quanto sono importanti, secondo te, per lo sviluppo del carattere?

Non sono un’esperta di giochi di ruolo, mi hanno sempre affascinato ma non ho mai avuto l’occasione di giocarci per bene (ho provato qualche versione online, ma non è la stessa cosa).
Comunque per quel che so, li considero un tipo di gioco molto interessante! Innanzitutto perchè lo svolgimento si basa quasi tutto sull’immaginazione e la fantasia e poi perché sono un modo per formare dei gruppi reali di ragazzi (o adulti) accomunati dagli stessi interessi, spesso diversi rispetto a quelli della massa, e che possono portarli ad isolarsi.

Le immagini (tranne nel caso in cui specificato diversamente) sono state tratte dal blog di Silvia www.cosedamamme.it


 

Intervista di Andrea Moretto 

© 2016 RovigoComics | Web design Andrea Moretto Grafica Sara Michieli Foto: Diego Gardina

Tutti i marchi, loghi e personaggi riportati nel sito appartengono ai legittimi proprietari.