All’incontro con Franco Colla arrivo un po’ in anticipo.
E’ una tipica giornata di fine Aprile con il tempo che promette in pioggia e l’aria che, nonostante tutto, si sta facendo un po’ più calda.
Ci vediamo a Copparo, nello stesso bar che abbiamo usato come primissimo luogo d’incontro: quel giorno, quel giorno di qualche mese fa, non avrei mai pensato che saremmo arrivati a questo, che FEComics e RovigoComics sarebbero arrivate a collaborare e che avrei trovato, in Franco, una persona che condivide la mia stessa passione e il mio stesso modo di intendere la fiera; lui arriva non appena ho preso posto al tavolo, mi sorride e dice – «Le donne non dovrebbero mai arrivare in anticipo.»
– Hai ragione, la prossima volta arriverò, con eleganza, in ritardo di 15 minuti.
«Guarda, me la segno.»
Ordiniamo un cappuccino e un caffè e già è caduto il muro tra intervistatore e intervistato: siamo amici, siamo, in un certo senso, colleghi e cominciamo a parlare del più e del meno, della fiera, degli impegni come organizzatori, di quello che vorremmo ottenere e ciò che più mi colpisce di lui è il modo in cui mi racconta tutto: con calma, senza risparmiare i particolari, raccontando fino in fondo gioie e dolori che stanno dietro all’organizzazione dell’evento.
Prendo appunti e, ad un tratto, lo blocco: -Piano, partiamo dall’inizio, quest’intervista verrà letta anche da chi non ti conosce! Dicci un po’ di te: chi è Franco Colla? Cosa fa nella vita?
Franco si schiarisce la voce, si sistema e commenta che pensava che il nostro incontro fosse per un’ intervista e non un provino per entrare negli alcolisti anonimi poi, senza darmi il tempo di ribattere, risponde atono: « Mi chiamo Franco Colla e faccio un sacco di cose. Oltre al lavoro ufficiale mi piace la fotografia, scrivo sui blog e sui giornali e adesso, malaugurato me, mi sono buttato nell’organizzazione eventi. Sai, erano 6-7 anni che pensavo di fare questa fiera!»
-Così come ogni appassionato che si rispetti! perché sei sempre stato un appassionato…Ma dimmi: più del fumetto o dell’organizzazione di eventi in sé e per sé?
«Figurati…del fumetto! E’ dal lontano 1992 che vado ogni anno a Lucca e, ogni volta, mi dicevo che sarebbe stato bello avere una fiera così anche a Ferrara. In fin dei conti Ferrara e Lucca si somigliano, come città! E pensavo “ beh, prima o poi qualcuno la farà!” »- Fammi indovinare: speranza vana! – « Poi è passato un anno e non l’ha fatta nessuno, è passato un altro anno e non l’ha fatto nessuno. Indovina? Ne è passato un altro e non l’ha fatta nessuno! E mi dicevo che era strano perché tutt’intorno a noi le fiere stavano prendendo piede.» – Giusto per dirne una: Bologna! – «Ma Ferrara, stoica, niente! Fatta eccezione per quel piccolo evento alla fiera dell’informatica.
Così, 5 anni fa, ogni volta che mi capitava di trovare qualcuno che organizzava eventi gli chiedevo come mai non facesse una fiera del fumetto e gli offrivo il mio aiuto. Ma niente, mi son sentito rispondere di tutto e di più…»- Tiene il conto con le dita mentre mi illustra quelle che deve essere la sua, personale, Top Three -« Cito “ Ferrara è una piazza difficile. Se nessuno l’ha fatto un motivo ci sarà. Se nessuno l’ha fatto c’è, di sicuro, qualcosa sotto” e altre cose così che a me suonavano un po’ come delle…» – Completo la frase per lui, in un impeto di comprensione assoluta : castronate. – « Ecco, l’hai detto. Così mi sono detto “e allora faccio me!” e ho cominciato a cercare gente che mi desse una mano.
Ho trovato un’associazione che voleva delle idee nuove e ho proposto la cosa. L’idea era quella di una fiera in centro, che fosse organizzata bene. E, meraviglia delle meraviglie,mi hanno appoggiato subito» – Pare troppo bello per essere vero, dimmi dov’è il trucco! – «Non c’è! Hanno spinto l’idea all’assessore che, per fortuna, era un appassionato di fumetti e già conosceva Lucca.» – La fortuna ti sorride! – « Aspetta che ti racconto: Io ero preoccupatissimo e non ci volevo credere! Mi immaginavo di andare dalla gente con una scena del tipo “ah sai, voglio fare la fiera del comics, del cosplay…” e sentirmi dire: “COS’E’?!”, ma per fortuna, questo assessore, già un po’ conosceva l’ambiente e mi ha detto “ah, finalmente una proposta nuova!!!”.
Devo dire, e ci tengo a dirlo, che il comune è stato contento e ci ha appoggiati subito. – Lo guardo con un pizzico di invidia che non mi preoccupo di nascondere e lui, subito, mi fa un sorriso d’intesa e precisa: -Tranquilla, a questo punto sono cominciati i problemi.»
– Dai sono anche gli aspetti più divertenti della faccenda… – Franco mi lancia un’occhiataccia che, se fossimo in un manga, mi avrebbe incenerita e dice, laconico -«…sì.»
Ridiamo entrambi, poi lui aggiunge: – «Però da lì è iniziato tutto.»
– In quanti siete adesso a lavorarci?
«Oltre a me siamo in 6 e ognuno si occupa di un’area specifica.»
-Età media? «Direi sui 25-30!» -Che bello, tutti giovani! – «Sì, beh, io alzo l’età media…sono il babbo!»
-Il babbo, che bellino! Sei papà FeComics. Cominciamo a parlare della piccola, vuoi?
«La cosa che mi rende più orgoglioso di lei è che parte dalla piazza e che coinvolge tutta la città, come LuccaComics però, ovviamente siamo più piccolini e coccoliamo un po’ di più le persone che vengono »- Sai, penso sia la cosa più bella delle fiere piccole. Permettono di instaurare un rapporto umano sia con il pubblico che con gli ospiti. Prendi noi, ad esempio: il sabato sera, quando chiudiamo la fiera, andiamo a cena con i disegnatori, gli espositori, gli autori…insomma, con tutti quelli che hanno partecipato alla giornata! Si crea qualcosa di diverso dal freddo rapporto professionale e diventa un arricchimento. -«Brava, hai centrato il punto. Non siamo un’agenzia che organizza una fiera, noi siamo appassionati che organizzano una fiera; c’è il rapporto umano e noi ci teniamo… La fiera è la nostra bimbina.» – Giurerei che gli si sono inumiditi gli occhi e in quello sguardo c’è tutto quello che ha appena detto: l’entusiasmo, la passione, la fatica e soprattutto la soddisfazione di essere riuscito, grazie ad una valida squadra, a dare forma ad un sogno cullato per anni. Sorrido: – Che bello, papà Franco!
Lui mi sorride di rimando, orgoglioso.- «Ormai la sogno la notte, me la cullo…Sogno che nasca e mi dica “papà!”»- E qui la signora del bar, che sta origliando la conversazione con arrogante nonchalance, gli lancia uno sguardo perplesso. Io rincaro: «Sarebbe un po’ inquietante se FEComics lo dicesse davvero.» – E mi viene il colpo di genio. O, anzi, un’idea malvagia: Aspetta. Aspetta. Aspetta. Ti organizzo un Flash Mob e faccio urlare da tutti i partecipanti “Papà Franco!”… – Gli brillano gli occhi «Sono io!» – E poi, alla domenica, dai una piccola mancia a tutti. – E, gli occhi, non gli brillano più.
Ridiamo e anche la signora lo fa.
-Mi sento in dovere di dirti che non stavo scherzando, ma torniamo nei ranghi. So che FEComics sarà divisa in aree tematiche.
«Certo, sono: Area Japan, Area Comics, Area Movie/Cosplay/Fantasy. Ci sono quattro piazze, ognuna delle quali ha un tema. I disegnatori saranno nel Chiostro. Il Castello Estense, pur non avendo installazioni, sarà il fulcro dei set fotografici per i cosplayer anche se faranno la sfilata al Giardino Duchesse dove ci sarà anche il palco. Il tutto sarà contornato da moltissime associazioni e…posso dire una cosa?» – Certo, a patto che io possa scriverlo! – «Anche in questo siamo stati fortunati: le associazioni che collaborano con noi ci hanno fatto un prezzo di favore decidendo così di investire nel progetto. Hanno visto le nostre potenzialità e hanno, da subito, creduto in noi. Ecco, colgo l’occasione per ringraziare tutti.»
-Quali disegnatori e quali autori avrete come ospiti?
«Ci sono autori e disegnatori indipendenti così come i professionisti. Qui a Ferrara, ad esempio, vivono tre autori Bonelliani che siamo riusciti ad invitare alla fiera. Sono Roberto Zaghi, che, al momento, lavora per la serie Orfani: Ringo; poi avremo Germano Bonazzi, che disegna Nathan Never, e Elisabetta Barretta che si occupa di diversi progetti. Tutti e tre faranno un’illustrazione speciale ambientata a Ferrara e una conferenza, nel Chiostro. Non è ancora stata fissata una data, ma a breve si troveranno tutte le informazioni sul nostro sito.» http://www.fecomics.it
-E per quanto riguarda il Cosplay?
«La sfilata si terrà la domenica. La giuria è fantasmagorica: avremo Valentino Notari ( aka Vale Imriel Cosplay https://www.facebook.com/ValeImriel n.d.r), Mikela Frost, Fulvio Pannese, Alessandro Stante e Nadia Baiardi. Sono tutti nomi molto conosciuti nel mondo del Cosplay, sono capaci di fare cose meravigliose!
– Una curiosità: qual’è la cosa che preferisci tra quelle che avrete in fiera? Da pubblico, cosa andresti a vedere per prima?
«E’ un domandone questo…» – Si prende qualche minuto per pensare e io glielo concedo aspettando la risposta da un milione di dollari. Ad un certo punto, Franco, mi guarda sconsolato e mi dice -«Non lo so.» – Poi, con un barlume di speranza, aggiunge – « Posso rispondere “tutto”?» – No, non vale. -«Se sei una brutta persona…Buona la prima allora: non lo so. Non ci ho mai pensato! Vedo FEComics nel complesso e mi piace tutta! Non so quale sia il suo aspetto che preferisco. Insomma: io dico sempre che la nostra è una fiera interattiva, una fiera in cui mangi un panino in piazza e un cosplayer ti spaventa, in cui giri a caso e becchi una sfilata, in cui ti perdi e vieni salvato da un disegnatore…- In cui ci sono aree che si completano a vicenda e che si fondono insieme. – « Ecco, brava!»
Sto per fargli un’altra domanda ma lui mi ferma: «Mi sono dimenticato di dire una cosa, avremo anche l’ Airashī Maid Café. Sarà ospitato da uno dei bar della città, il gestore è stato contentissimo dell’iniziativa!»
-Come ha preso la gente questa manifestazione? è un punto che m’interessa molto.
«La gente normale ci ha appoggiati fin da subito! Qualche mese fa abbiamo fatto un’ anteprima che è andata benissimo: abbiamo avuto 5.000 persone e solo grazie a Facebook, senza stampare nulla. Era piccola, con 10 espositori, ma curata bene…siamo stati felici »- E, infatti, ancora adesso ci sono gli echi della vostra anteprima.
«Era proprio quello lo scopo: volevamo farci conoscere e vedere se il nostro Team poteva funzionare. Non ti nascondo che avevamo un po’ di paura perché il gruppo si era formato a Giugno e l’anteprima è stata pochi mesi dopo.»
-Come hai conosciuto gli altri dell’organizzazione?
«Dunque, quando siamo partiti eravamo solo in due: io e Paolo Orsati. Poi un mio amico mi ha presentato una sua amica, Chiara Guidi, che, adesso, è responsabile dell’area Cosplay assieme a Marco Gallotta. Comunque, Chiara conosceva il mondo! Ha sparso la voce e mi ha fatto conoscere: Nicole de Renzis (responsabile dell’Area Japan), Simone Scopa (collaboratore per l’area Movie/Fantasy, e l’associazione Ludus Iovis Dei.»
– Come diceva la mia nonna: la chiave di volta è sempre una donna! E di dove sono?
«Sono tutti di Ferrara! E questo, secondo me, è un valore aggiunto. Quando siamo partiti pareva che non ci fosse nulla: zero appassionati, zero cosplayer…e, invece, qui a Ferrara c’è tutto e aspettava solo di essere trovato.
Sapevo, ad esempio, che c’erano autori Bonelliani ma non l’avevo mai realizzato fino al momento in cui non abbiamo cominciato a contattarli…C’è stato un istante in cui ho capito la portata della macchina che stavamo mettendo in moto e mi sono reso conto che era una gran macchina» -Una Ferrari, giusto per restare nella vostra regione! -«Non chiamarmela che non vorrei mai che mi lasciasse a piedi. Poi, ripeto, Ferrara ci ha accolti bene: tutte le reatà che sono sulla piazza sono state contente! Mc Donald’s, la IBS… Come ho già detto anche il comune è contento e tutti si aspettano grandi cose da noi. – Da un grande potere derivano grandi responsabilità.
Franco fa un gesto con la mano come a volermi dire “ti prego, non me ne parlare” e io, prendendolo in parola, cambio del tutto argomento.
-Non ti ho mai chiesto come è stata accolta, tra i tuoi, la notizia della nostra collaborazione. Sono stati contenti?
Certo che lo sono stati! Noi non avevamo pensato di contattare voi di Rovigo Comics perché ci veniva spontaneo pensare che gli altri si facessero gli affari loro e che, tra fiere, si tendesse un po’ a tenere certe cose per sé. In più le nostre città sono vicine per cui temevamo che potesse esserci qualche rogna.»
-Quando vi ho contattati, infatti, ho cercato di mettere le cosa nella maniera più tranquilla possibile, come se fosse una dichiarazione di non belligeranza.
«E direi che ci sei riuscita visto tutto quello che abbiamo fatto dopo!»
-Esatto. E quello che a me piace, e qui ti parlo da organizzatrice e non da persona che ti sta intervistando, è che ci siamo trovati subito in sintonia per quanto riguarda il modo in cui intendiamo e viviamo la fiera; cioè con passione e con la volontà di rendere il progetto sempre migliore, senza pestare i piedi ad altri ma, anzi, cercando di aiutarsi a vicenda. Mi è piaciuta la vostra apertura. Era facile pensare che ci fossimo avvicinati solo per dire “Hey, noi facciamo la fiera da 4 anni, vi teniamo d’occhio” e, invece, avete capito lo spirito con cui vi ho contattati. Ci tenevo a dirlo.
«Perché siamo mossi dalle stesse intenzioni: sia noi che voi siamo un gruppo di appassionati, adoriamo le fiere a cui stiamo lavorando e mettiamo tutti noi stessi in questo progetto.
Tra di noi nessuno ha mai chiesto quanto si guadagna; anzi, penso che nessuno l’abbia mai pensato! La preoccupazione di tutti è che FEComics venga bene.»
-Non potrei essere più d’accordo. Noi siamo volontari, soldi non ne vediamo, ma non c’interessa: io credo che la fiera mi abbia fatto guadagnare in termini di amicizie, conoscenze,in abilità che non sapevo di avere e in cose che, fino a quattro anni fa, non sapevo fare e che mi torneranno utili in futuro. Ecco, io penso valga di più.
«Avessi uno spritz farei un brindisi!»
E, visto che ormai si era fatta l’ora di pranzo, ce lo siamo bevuto.
FEComics si terrà il 13-14 Giugno nel centro storico di Ferrara ma potrete trovare Franco e gli altri organizzatori come ospiti a RovigoComics il 23-24 Maggio.
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