Comics – RovigoComics http://www.rovigocomics.it/2016/ Fumetti, cosplay, games a Rovigo Tue, 07 Jun 2016 13:54:51 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=4.4.5 Concorso di fumetto – consegna posticipata http://www.rovigocomics.it/2016/blog/concorso-fumetto-consegna-posticipata/ http://www.rovigocomics.it/2016/blog/concorso-fumetto-consegna-posticipata/#respond Fri, 06 May 2016 07:51:54 +0000 http://www.rovigocomics.it/2016/?p=2502 A causa delle numerose richieste di proroga, la scadenza per la consegna delle tavole è stata posticipata al giorno 15 maggio 2016. Potete trovare il bando aggiornato con il modulo di partecipazione nella pagina comics Scarica qui il bando e la scheda di partecipazione al concorso Partecipanti, non fatevi prendere dal terrore! La consegna è […]

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A causa delle numerose richieste di proroga, la scadenza per la consegna delle tavole è stata posticipata al giorno 15 maggio 2016.

Potete trovare il bando aggiornato con il modulo di partecipazione nella pagina comics

  Scarica qui il bando e la scheda di partecipazione al concorso 

Partecipanti, non fatevi prendere dal terrore! La consegna è posticipata al 15 maggio!
Maggiori informazioni nella pagina comics Concorso fumetto

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Un concorso da incubo! http://www.rovigocomics.it/2016/blog/un-concorso-incubo/ http://www.rovigocomics.it/2016/blog/un-concorso-incubo/#respond Wed, 30 Mar 2016 07:27:27 +0000 http://www.rovigocomics.it/2016/?p=2209 “INKubo” potrebbe sembrare una trascrizione un po’ modaiola della parola “incubo”, ma se avete osservato bene il logo che abbiamo creato, avrete già capito che si fa riferimento all’inchiostro. Questo liquido nerastro, quasi magico, è da sempre associato al fumetto e, più in generale, alla scrittura. Dobbiamo tutto all’inchiostro. L’idea che un liquido che “sporca” […]

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“INKubo” potrebbe sembrare una trascrizione un po’ modaiola della parola “incubo”, ma se avete osservato bene il logo che abbiamo creato, avrete già capito che si fa riferimento all’inchiostro. Questo liquido nerastro, quasi magico, è da sempre associato al fumetto e, più in generale, alla scrittura.
Dobbiamo tutto all’inchiostro. L’idea che un liquido che “sporca” una superficie possa fissare i nostri pensieri, facendoli viaggiare nel tempo e nello spazio, è semplicemente straordinaria.

La paura fa parte della nostra condizione umana e la fragilità del nostro corpo ci insegna che la vita è preziosa, ma purtroppo breve. La sconfitta dei limiti temporali della nostra esistenza è stata possibile proprio grazie all’inchiostro.

L’inchiostro è quindi vita, e simbolicamente il fumettista sintetizza questo concetto nel dare vita ai suoi personaggi proprio attraverso l’inchiostro. Quello che racconta non è la vita vera, almeno non nella maggior parte dei casi, ma una vita possibile, anzi infinite vite possibili. Leggendo il fumetto ognuno di noi vive queste vite e prolunga di fatto la propria.

Possiamo dire quindi che l’inchiostro è il sangue che scorre nelle vene dei personaggi dei fumetti. Del resto il sangue ha una consistenza simile all’inchiostro e in casi estremi è stato usato al posto di esso, quando la necessità di comunicare era più importante della vita stessa.

Grazie ai fumetti possiamo vivere delle vite parallele, più avventurose, più intense e più sorprendenti. A volte, invece, è il nostro subconscio a catapultarci in una realtà immaginaria: questo avviene attraverso i sogni. E quando la paura entra nei nostri sogni essi si trasformano in incubi.
Un modo efficace per affrontare i propri incubi è proprio quello di fissarli sulla carta, di trasformarli in storie, affinché siano imprigionati tra i contorni netti di una pagina o di una vignetta, e possano essere condivisi. Quando creiamo una storia la immaginiamo letta da persone diverse ed è proprio questo cambiare continuamente prospettiva che ci permette di capire meglio quello che stiamo raccontando.
Anche un incubo, una volta passato attraverso il processo creativo, può trasformarsi in un prodotto di intrattenimento.
Spesso la letteratura dell’orrore è considerata un genere di serie B, forse perché fa leva su sentimenti molto istintivi: la paura, l’ansia, lo spavento. Ma è altresì innegabile che quando una storia dell’orrore riesce a penetrare nella nostra psiche, scardinando le certezze che permettono di percepire la realtà per come la conosciamo e facendo emergere in questo modo le nostre paure più segrete, allora ci troviamo di fronte a dei veri capolavori.

Cosa aspettate quindi? (Non) abbiate paura! Andate a dormire e domani create il vostro più bel fumetto. Così bello da far spavento! 😉

Non dimenticate che la scadenza per la consegna delle opere è il 6 maggio!

Per partecipare al concorso e leggere il regolamento vai a questo link

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Disegno di Cristiano Baretta

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Delta Comics festeggia 22 anni di attività http://www.rovigocomics.it/2016/blog/delta-comics-festeggia-22-anni-di-attivita/ http://www.rovigocomics.it/2016/blog/delta-comics-festeggia-22-anni-di-attivita/#respond Thu, 03 Mar 2016 09:05:35 +0000 http://www.rovigocomics.it/2016/?p=2111 22. Troppe cose ci sarebbero da dire su questo numero. Potremmo dire che il numero 22 è “L’Archetipo del Creatore“, o che “come evoluzione della sua cifra base 4, rappresenta l’Energia creativa, capace di plasmare la materia nella forma desiderata”. Oppure: “Promotore di grandi idee, il 22 agisce come catalizzatore e anche involontariamente apporta cambiamenti […]

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22. Troppe cose ci sarebbero da dire su questo numero.

Potremmo dire che il numero 22 è “L’Archetipo del Creatore“, o che “come evoluzione della sua cifra base 4, rappresenta l’Energia creativa, capace di plasmare la materia nella forma desiderata”.
Oppure: “Promotore di grandi idee, il 22 agisce come catalizzatore e anche involontariamente apporta cambiamenti significativi nell’ambiente in cui si trova”.
E ancora: “È la genialità pratica, legata alla materia. È la competenza portata al livello estremo di realizzazione su larga scala, la capacità di programmazione, la costruzione di imprese che restano nel tempo”.
Ma probabilmente sono solo sciocchezze. O forse no.

In ogni caso, 22 sono gli anni passati da quando abbiamo aperto la libreria del fumetto Delta Comics.

Questo è il logo che abbiamo creato per celebrare questo anniversario. In attesa dei prossimi 22…

Tantissimi eventi si avvicenderanno nel corso dell’anno alla Delta Comics per celebrare al meglio i 22 anni della fumetteria di Rovigo!

A breve ulteriori informazioni!

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JONATHAN STEELE A ROVIGO COMICS! http://www.rovigocomics.it/2016/blog/jonathan-steele-a-rovigo-comics/ http://www.rovigocomics.it/2016/blog/jonathan-steele-a-rovigo-comics/#respond Mon, 18 May 2015 13:29:05 +0000 http://www.rovigocomics.it/2016/?p=1816 L’edizione 2015 di Rovigo Comics, dedicata ai mondi fantastici è onorata di omaggiare un’icona del fumetto italiano come Jonathan Steele. Che origini ha Jonathan Steele? Per chi non lo sapesse Jonathan Steele è una serie a fumetti, creata dallo sceneggiatore Federico Memola e dalla disegnatrice Teresa Marzìa, con più di 15 anni di vita editoriale, suddivisa […]

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L’edizione 2015 di Rovigo Comics, dedicata ai mondi fantastici è onorata di omaggiare un’icona del fumetto italiano come

Jonathan Steele.

Che origini ha Jonathan Steele?

Per chi non lo sapesse Jonathan Steele è una serie a fumetti, creata dallo sceneggiatore Federico Memola e dalla disegnatrice Teresa Marzìa, con più di 15 anni di vita editoriale, suddivisa in stagioni.

Nella prima serie, composta da 64 albi pubblicati tra il 1999 e il 2004 da Sergio Bonelli Editore, Jonathan Steele è un un giovane detective di 24 anni che vive le sue avventure in una terra ambientata in un prossimo futuro, dove gli abitanti del pianeta sono stati mutati nell’aspetto e dotati i poteri magici.

articolo-jonSteeleImmagine di proprietà della Sergio Bonelli Editore

Nella seconda serie, composta da 54 albi pubblicati tra il 2004 e il 2009 da Star Comics, Jonathan Steele è una sorta di spia free lance che opera nel presente di un mondo fantastico in cui Atlantide è la maggiore potenza mondiale e dove la magia convive con la tecnologia. All’inizio di questa serie c’è un netto stacco rispetto alla prima, ma gradatamente verrà spiegato il motivo del nuovo sviluppo, che ha come tema ricorrente il viaggio tra vari universi alternativi.

Nel 2012 esce “Jonathan Steele Noir”, di fatto la terza incarnazione editoriale del personaggio, un albo con due storie inedite edito da Kappa Edizioni nella collana “Graphic Novel”, a cui nel 2014 segue “Jonathan Steele Rouge” mentre è prossimo alla pubblicazione un nuovo albo intitolato “Jonathan Steele Blanc”.

E che caratteristiche ha la serie?

Le avventure di Jonathan Steele sono caratterizzate da un tono solare e ironico, magistralmente reso dalla sapiente scrittura di Memola che rende la lettura estremamente piacevole.

Tutti i personaggi dei fumetti hanno una spalla che ne esalta le doti: Jonathan Steele opera da solo?

Assolutamente no, anche se non si tratta di una “spalla” nel senso stretto del termine, anche numerico. Possiamo, invece, parlare di ben due coprotagoniste femminili: la prosperosa Myriam, dotata di poteri magici, a cui fa da contraltare la fascinosa Jasmine, esperta in archeologia ed esoterismo, con le quali Jonathan Steele forma una vera e propria squadra.

Quali sono i punti di forza?

A dispetto del tema fantastico, si può dire che la maniera di reagire alle vicende in cui sono coinvolti i protagonisti sia il più possibile realistica: quasi sempre le avventure sono il pretesto per far emergere le scelte e i conseguenti sentimenti dei protagonisti. Dei tre, Jonathan Steele ha un’evoluzione caratteriale più marcata, che procede di pari passo con le sue avventure, mentre Myriam e Jasmine sono due normali ragazze, estremamente caratterizzate bene, che non sanno esattamente come gestire le loro particolari capacità. La narrazione è resa frizzante proprio dall’interazione del trio di personaggi principali e dalla conseguente componente emotiva. Da sottolineare, inoltre, che la presenza di ben due coprotagoniste conferisce quel pizzico di sensualità che non guasta al racconto.

A chi è rivolta la serie?

Per il taglio solare e il linguaggio moderno Jonathan Steele è principalmente rivolto a un pubblico di giovani, ma la natura della serie, che combina fantasy, avventura, misteri, con uno spruzzo di sensualità la rende alla portata di tutti.

Ma cosa c’entra Jonathan Steele con Rovigo Comics?

Jonathan Steele è il coprotagonista dell’albo speciale La Madonna del Drago distribuito in esclusiva per Rovigo Comics, in cui incontra un’altra icona del fumetto italiano come L’Insonne (creato da Giuseppe Di Bernardo e Andrea J. Polidori). L’albo, sceneggiato da Federico Memola e disegnato da Federico Vicentini  è il primo crossover tra i due personaggi e narra di un mistero che mette in relazione una famosa opera d’arte con l’animale simbolo del genere Fantasy: il Drago. Qui puoi trovare l’articolo che parla dell’albo speciale

Quindi cosa state aspettando?

Se volete scoprire in che maniera i due personaggi si incontreranno e come si risolverà il mistero non dovete far altro che acquistare l’albo inedito “La Madonna del Drago” distribuito in esclusiva per Rovigo Comics!

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The Noise http://www.rovigocomics.it/2016/blog/the-noise/ http://www.rovigocomics.it/2016/blog/the-noise/#respond Mon, 27 Apr 2015 13:10:48 +0000 http://www.rovigocomics.it/2016/?p=1511 Aspettando Rovigo Comics! Il tour del fumetto horror rivelazione fa tappa a Rovigo! Saranno presenti gli autori Pietro Gandolfi e Nicola Genzianella. Sabato 9 maggio alle ore 17.00 presso la libreria Delta Comics Un uomo di nome Morgan è in ospedale, pronto a riportare a casa sua moglie, la quale tra mille difficoltà è riuscita […]

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Aspettando Rovigo Comics!

Il tour del fumetto horror rivelazione fa tappa a Rovigo! Saranno presenti gli autori Pietro Gandolfi e Nicola Genzianella.
Sabato 9 maggio alle ore 17.00 presso la libreria Delta Comics


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Un uomo di nome Morgan è in ospedale, pronto a riportare a casa sua moglie, la quale tra mille difficoltà è riuscita a partorire. Ma prima che la famiglia possa riunirsi accade qualcosa di inspiegabile: dal nulla arriva un rumore, assordante, continuo, che si propaga per tutto l’ospedale e non solo. Una volta ripresi i sensi, Morgan va in cerca di sua moglie, trovandosi la strada sbarrata da pazienti e infermieri diventati all’improvviso mostri assassini. In quella che appare come la prima manifestazione di un’epidemia globale.

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The Noise nasce da un romanzo mai pubblicato dell’autore Pietro Gandolfi, deciso a dare un nuovo volto a una storia, differente dal solito. Da sempre avido lettore di fumetti, Gandolfi comincia a fare circolare la sua idea, ma è solo grazie all’incontro con l’associazione Ora Pro Comics che il progetto prende vita. Fin da subito Nicola Genzianella, disegnatore fra gli altri di Dampyr della Sergio Bonelli Editore, crede nella storia e da quel momento, grazie a un lavoro compiuto spalla a spalla fra i due, The Noise diventa qualcosa di concreto. The Noise si propone come il perfetto punto d’incontro fra la forza dei comics e una sensibilità tutta europea, una storia viscerale raccontata con stile e capace di puntare dritta all’obiettivo, senza distogliere mai lo sguardo, decisa ad arrivare al cuore pulsante dell’orrore.

Vi aspettiamo Sabato 9 maggio alle ore 17.00 presso la libreria Delta Comics!



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Intervista a Rita Micozzi http://www.rovigocomics.it/2016/blog/intervista-rita-micozzi/ http://www.rovigocomics.it/2016/blog/intervista-rita-micozzi/#respond Tue, 21 Apr 2015 10:29:40 +0000 http://www.rovigocomics.it/2016/?p=1317 Ciao Rita, approfittiamo della tua gentilezza e disponibilità per rivolgerti alcune domande in maniera da farti conoscere meglio ai frequentatori del nostro Blog. Ciao a tutti! E’ un piacere essere qui! Per rompere il ghiaccio iniziamo con una domanda semplice. Nella tua biografia hai simpaticamente scritto che hai iniziato disegnare quando eri ancora nel seggiolone; […]

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Ciao Rita, approfittiamo della tua gentilezza e disponibilità per rivolgerti alcune domande in maniera da farti conoscere meglio ai frequentatori del nostro Blog.

Ciao a tutti! E’ un piacere essere qui!

Per rompere il ghiaccio iniziamo con una domanda semplice. Nella tua biografia hai simpaticamente scritto che hai iniziato disegnare quando eri ancora nel seggiolone; restando al gioco e sapendo che, notoriamente, i bambini disegnano su qualunque superficie capiti loro a tiro: hai qualche aneddoto particolare da raccontarci sulle tue origini artistiche?

Ah, quanti ne volete! Comunque dovrebbe esistere una foto che documenta realmente questo fatto: io a due anni che scarabocchio tutto il piano del seggiolone (carta? a che serve?!). Si potrebbe dire che la passione per disegnare me l’abbia passata proprio mia madre, che per farmi imparare le parole mi disegnava degli adorabili gattini stilizzati su un quaderno. E dovreste vedere che carini che erano! Fatti con un unico tratto tutto arricciato! Forse mia madre avrebbe potuto essere una grandissima illustratrice, con il suo immaginario grafico essenziale, invece è diventata professoressa di matematica, e ha passato tutta la mia adolescenza a darmi ripetizioni. I gattini e le gallinelle li avevo imparati bene, i numeri non tanto…

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Illustrazione di Rita Micozzi ©

Il dare forma alle immagini è un tuo talento naturale. Puoi descriverci come avviene la tua fase creativa? L’immagine da disegnare si forma prima nella tua mente in maniera completa o lasci che sia la mano a seguire l’istinto e l’ispirazione del momento?

Naturalmente, quando sono in un ambito lavorativo seguo delle direttive, e in quei casi il mio compito sta solo nel visualizzare le richieste del mio art director/committente, ma se devo fare da me in effetti non c’è un metodo fisso. Non sempre ho esattamente in mente ciò che disegnerò, ma quando arriva il momento di disegnare, semplicemente… lo sento! Può capitare che butti giù uno schizzo veloce sul mio libriccino (si, sono una di quelle che si porta sempre dietro i quaderni da riempire di sfoghi creativi) e che sia soddisfatta così, ma a volte, quando l’immagine è più chiara nella mia mente e sento che potrebbe essere davvero accattivante, comincio ad attrezzarmi per finalizzarla. Fino a poco tempo fa lavoravo tassativamente su carta dall’inizio alla fine di una illustrazione, poi mi sono avvicinata alle arti digitali sia per lavoro sia grazie all’ispirazione di grandissimi maestri che ho avuto negli ultimi anni, tra i quali cito con gioia Antonio De Luca e Jim Moore, e ho scoperto che partire a lavorare direttamente dallo schizzo digitale non solo non è affatto un disonore ma permette di sbloccarmi, di liberarmi di paure che con la carta mi limitavano terribilmente. Alla fine comunque spesso e volentieri uso una tecnica mista, magari sistemando e colorando al computer uno schizzo del mio libriccino!

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Illustrazione di Rita Micozzi ©

Parlando da genitore penso che sia un’assoluta priorità spronare i figli affinché compiano un percorso che gli consenta di realizzare il loro potenziale, al contempo, però, c’è anche la tendenza ad “orientare” le scelte dei figli in base all’esperienza che il genitore stesso ha maturato. Dopo la fine del liceo ti sei iscritta alla Scuola Internazionale di Comics: eri assolutamente sicura della scelta fatta? Hai incontrato resistenza da parte dei tuoi famigliari o ti hanno appoggiato fin da subito?

Tra l’altro ricordiamo che ero al Liceo Scientifico, e la risposta è sì, ero ASSOLUTAMENTE certa di quella scelta! Direi che ne ho sentito addirittura il bisogno, a un certo punto della mia vita.
Sono cresciuta in un piccolo paese di provincia e la scuola superiore più vicina, a meno di non svegliarmi alle cinque del mattino, era lo scientifico, per cui ho avuto poca scelta (anche se devo dire di non essere pentita, ho trovato buoni amici e lo scientifico mi ha permesso di acquisire una mentalità molto più pratica e concreta di quanto avrebbe fatto penso un istituto d’arte). Comunque, a un certo punto, in quinta superiore, ho deciso con massima determinazione che avrei studiato per fare un mestiere di ciò che avevo sempre amato fare di più, disegnare. E ho potuto realizzarlo in effetti solo grazie al sostegno dei miei genitori, che hanno capito quanto fosse importante per me. Mi hanno sostenuto economicamente e moralmente, anche a costo di sacrifici; se c’era un corso o un qualunque evento legato al fumetto loro me lo segnalavano e mi accompagnavano sempre. Tuttavia I miei hanno anche una mentalità abbastanza pragmatica, per cui se da una parte mi incoraggiavano, dall’altra mi ricordavano che se non mi fossi impegnata in quella strada l’alternativa era la fabbrica di scarpe sotto casa. Per cui ho anche trovato giusto ringraziarli iscrivendomi anche all’accademia di Belle Arti, almeno per ottenere una Laurea (e sperare che almeno con quella qualcosa di più della fabbrica forse potevo ottenere).
Credo che la mia proverbiale doppia vita sia cominciata in quel periodo: di giorno studiavo storia dell’arte e di notte facevo le tavole per la Comics; certo, mi è costato qualche 18, ma magari si può imparare tantissima storia dell’arte anche viaggiando e visitando musei.

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Sei sposata con Davide Cencini, di professione scrittore, sceneggiatore e colorista; quindi l’arte è di casa nella vostra famiglia! So che sei stata fondamentale nella genesi di DARKWING, la serie di racconti fantasy scritta da Davide. Raccontaci in che modo e come ha preso forma quest’universo.

Anche Davide racconta sempre con tanta tenerezza, di come è stato un mio disegno sul diario a ispirare tutta la genesi di Darkwing.
Noi ci siamo incontrati nell’estate del 2001 ad Acquaviva nei Fumetti, un festival vicino San Benedetto del Tronto, e restammo in contatto perché entrambi fan sfegatati del mitico fumetto PKNA, della Disney, lui scrittore di fanfiction e gestore del sito Pkers, io fan artist aspirante fumettista.
Ci mettemmo insieme, e tra una fanart e l’altra, visto che in quel periodo nasceva anche il fenomeno Signore degli Anelli, disegnai un Paperinik con spada e scudo, come un cavaliere fantasy. Da lì Davide ebbe l’idea di una fan fiction intitolata PK Fantasy. Il periodo di Pkers passò, ma sia lui che io ci eravamo talmente affezionati a quella trama che pensammo di slegarlo dalla serie Disney e riadattarlo come un prodotto originale. Questa genesi è stata lunghissima ed ha attraversato innumerevoli fasi intermedie; è approdata nella versione finale di Darkwing nel 2010 con l’autoproduzione e solo due anni più tardi è stato rilevato dall’editore Ute Libri. Più di dieci anni per passare da una piccola fanart in un diario a una saga fantasy con un backround solido alle spalle.

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Illustrazione di Rita Micozzi ©

La tua occupazione principale è quella di Character Designer per la RAINBOW, famosa per essere la casa di produzione di WINX CLUB e di altre fortunate serie (Pixie, Huntik, ecc..). In cosa consiste esattamente il tuo lavoro? Puoi parlarci delle varie fasi creative di un prodotto di animazione di tale livello?

Dunque, io sono character designer, concept artist e lead artist per Winx, questo significa che mi occupo dei personaggi, sia mettendo “in stile” quelli già esistenti che definendo il design di quelli nuovi, il che significa anche che se una Winx ha un fiocco fuori posto la colpa di solito è mia… però, prima di parlarvi delle fasi di realizzazione vorrei spiegare una cosa importante, perché in molti cadono nell’equivoco: noi non realizziamo l’animazione intesa come l’intercalazione dei singoli disegni, quella è la fase finale che viene affidata a studi esterni. Noi realizziamo tutta quella fase che è chiamata pre-produzione (in realtà anche molto della post-produzione) del cartone animato: è risaputo che si parta dalla sceneggiatura, e da essa vengono estrapolati una serie di disegni preliminari non necessariamente ripuliti e completi, ma comunque comprensibili, di tutto ciò che contiene la sceneggiatura, vale a dire personaggi nuovi, props, sfondi di riferimento; questo pacchetto parziale viene passato agli storyboardisti, che sono prevalentemente esterni, e quando loro ci riconsegnano lo storyboard finito, il pacchetto di disegni abbozzati di prima passa alla fase di “Model pack”, in cui tutti i disegni iniziati vanno ripuliti e finalizzati in un model sheet, un file con tutte le pose, le attitudini e le espressioni dei personaggi, dei props e le inquadrature extra degli sfondi.

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La sopravvivenza di un prodotto di intrattenimento dipende dal gradimento del pubblico e l’anno scorso avete festeggiato il decennale dalla nascita delle WINX. Per te che ci lavori, quali sono i motivi del loro enorme successo?

Sicuramente, l’aver centrato il target migliore, quello delle bambine delle scuole primarie. Una bimba che comincia ad andare a scuola, che inizia ad avere il primo gruppo di amichette e che sogna di avere poteri magici (io da piccola lo sognavo eccome) si immedesima tantissimo in uno show come Winx. Inoltre così come anche Harry Potter, tutti i ragazzi sognano che, visto che a scuola ci si deve andare, almeno che sia una scuola unica, come una scuola di maghi o di fate. Più c’è il design unico di Winx che si fa sempre riconoscere dal pubblico, a dispetto dell’evoluzione stilistica che è avvenuta nel corso degli anni. La loro fortuna è che pur rinnovandosi, riescono a rimanere sempre fedeli a se stesse.

Tra le tue variegate esperienze professionali c’è anche quella di illustratrice di libri scolastici. Tra character designer, illustratrice e disegnatrice: quale ruolo senti tagliato su misura per te? C’è qualche altra esperienza che vorresti provare?

Ormai è parecchio tempo che mi sono messa nell’ottica della lavoratrice, non “dell’artista” che disegna per proprio divertimento. L’arte è bella, ma non ti fa mangiare da sola, tranne in alcuni di casi eccezionali (che si contano sulle dita di una mano, tra l’altro), per cui imparare ad adattarsi in questo campo è inevitabile, ma anche in questo lavoro dalle mille facce si può trovare realizzazione! Molti dicono che sarebbe meglio specializzarsi in un settore specifico. Probabilmente è vero, per lo meno per qualcuno, ma io a quanto pare sono troppo irrequieta per farlo. Non c’è uno dei miei attuali “mestieri” che non mi piaccia fare, ognuno può dare delle soddisfazioni che un altro settore non potrebbe: nel character design c’è l’euforia di creare qualcosa di unico, nella scolastica sai che ciò che disegni accompagnerà un bambino nella crescita, nell’illustrazione stai raccontando attraverso le immagini qualcosa che è solo tuo. La verità è che non so dire quale ruolo mi sia più adatto, perché sono affetta da frenesia compulsiva di provare a fare tutto ciò che posso imparare; a volte questo mi crea problemi (di sonno, soprattutto) ma semplicemente non riesco a frenarmi. Adesso sto anche riprendendo in mano pastelli e cartoncino, perché spero di dar vita presto a un nuovo progetto con base manuale: l’estate scorsa ho seguito un meraviglioso corso di Marco Somà per realizzare albi illustrati per bambini. Speriamo di tirare fuori qualcosa entro l’anno prossimo!

Grazie mille per l’intervista, ciao a tutti! :)


 

Luca Schiesari
Luca Schiesari è un appassionato lettore e scrittore di fumetti da sempre, vive a Rovigo e si definisce: “Sognatore, Innamorato, Scrittore. Alla perenne ricerca di risposte di cui non si conoscono le domande.”Potete trovare qui altre notizie e fumetti di Luca The Last Lost

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Lùmina il caso dell’anno http://www.rovigocomics.it/2016/blog/lumina-il-caso-dellanno/ http://www.rovigocomics.it/2016/blog/lumina-il-caso-dellanno/#respond Thu, 16 Apr 2015 14:52:04 +0000 http://www.rovigocomics.it/2016/?p=1200 Lumina un fumetto sci/fi fantasy che combina vari codici e ritmi dei cartoon giapponesi con una qualità estetica dell’animazione e dei videogame. Quest’anno Rovigo Comics ospiterà i creatori di Lùmina! Se siete interessati al ritiro a mano della vostra copia/perk seguite le indicazioni a fine articolo. I creatori: Linda Cavallini nasce a Firenze dove tuttora […]

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Lumina

Lumina un fumetto sci/fi fantasy che combina vari codici e ritmi dei cartoon giapponesi con una qualità estetica dell’animazione e dei videogame.

Quest’anno Rovigo Comics ospiterà i creatori di Lùmina!

Se siete interessati al ritiro a mano della vostra copia/perk seguite le indicazioni a fine articolo.

I creatori:

Linda Cavallini nasce a Firenze dove tuttora vive, ha fatto studi nel campo artistico frequentano corsi di fumetto infine si è laureata all’accademia di belle arti, dal 2007 si occupa di illustrazione per ragazzi lavorando con prestigiose case editrici.
Emanuele Tenderini è un disegnatore di fumetti veneziano. Con il fumetto cult “100 anime”, crea uno stile diventando uno dei più grandi esponenti mondiali della tecnica di colorazione digitale. Lavora con le massime realtà editoriali europee e nel mercato italiano collabora con la Sergio Bonelli Editore. Attualmente lavora per Ankama, leader mondiale dell’animazione e dei videogiochi e per LeLombard.

La genesi di Lùmina

“L’idea di Lùmina nasce 3 anni fa in un viaggio a Parigi” spiega Emanuele, “e nasce dall’esigenza di creare qualcosa di nuovo e di pop colorato e innovativo”.
Molto interessante è scoprire la nascita della tecnica di colorazione Hyperflat indagata e scoperta attraverso la ricerca da Emanuele e che su Lùmina ha portato a piena maturità questa tecnica esaltando il movimento e la vibrazione delle forme.

Emanuele scrive questo sull’hyperflat:

Emanuele Tenderini

Hyperflat non è altro che l’etichetta con cui voglio iniziare a definire il “contenitore” entro cui inserirò queste codifiche. Man mano che ci lavoro ho nuove intuizioni e ne scopro nuove applicazioni. I risultati che sto ottenendo a livello visivo (non serve andare su ipad, in realtà, funzionano benissimo anche su carta) mi soddisfano a tal punto da aver bisogno di dare una direzione “nominale” a questa mia ricerca. Il nome scelto, non è altro che un’evoluzione filosofica del (moltissimo) più famoso SUPERFLAT movimento artistico iniziato da Takashi Murakami (che ho avuto l’onore di conoscere), che si basa sulla realizzazione di quadri che si ispirano all’arte “piatta” dei fumetti manga. Mi sembrava giusto accostarmi (ripeto, solo “nominalmente”) al concetto di “arte piatta”, influenzata dai manga, per arrivare ad un risultato di PROFONDITA’, attraverso la sovrapposizione delle stesure PIATTE. La dimensione “hyper” creata dalle velature “flat”.

Lùmina rappresenta un caso straordinario del 2014, forse proprio “IL” caso nel panorama fumettistico italiano.
Lùmina è un fumetto innovativo sia tecnicamente sia nelle intenzioni comunicative ma non è “solo” questa la rivoluzione portata al fumetto italiano. Infatti questo progetto ha visto la luce grazie ad una campagna crowdfunding attuata dai due autori in collaborazione con una agenzia la Coffee Tree Studio

La scommessa era infatti provare e superare i limiti imposti spesso dai timori delle case editrici, che a volte hanno paura che il pubblico non riesca a capire il prodotto, questa volta, il pubblico ha accettato la scommessa di Linda ed Emanuele scommettendo insieme a loro nel produrre Lùmina.

Linda Cavallini descrive così la sua esperienza con il crowdfunding

Linda Cavallini

Credo che il successo di un crowdfunding dipenda da infinite variabili, quello che può fare un autore, al di là di qualsiasi strategia, è cercare di trasmettere tutta la sua passione e determinazione nel voler proporre “l’opera” migliore che può produrre, dimostrare tutta la buona volontà. Fare del proprio meglio, sempre. Il crowdfunding, soprattutto per i fumetti, è un meccanismo per cui il pubblico è davvero vicino all’autore, è un percorso da fare fianco a fianco, così non si “compra una scatola chiusa”, si partecipa ad un progetto. Credo che sia esattamente il far percepire questa vicinanza, il segreto.

Il significato del titolo Lùmina:

Emanuele Tenderini

Lùmina in Rumeno significa “Luce”. La ricerca di un titolo di un certo impatto (la “potenza” del titolo è una variabile importantissima per il successo di un libro, proviamo a pensare, per esempio, alla valenza di un titolo come “Una ballata del mare salato” per il libro di Pratt) è avvenuta in modo stranamente casuale (usando Google traduttore), ma all’interno di una riflessione piuttosto precisa: la volontà di trovare una parola che potesse riassumere la magia e l’emozione di una storia tra il sci-fi e il fantasy. I titoli “ad una parola” sono potenti, evocativi, autorevoli, siamo stati fortunati a centrarlo al “primo colpo”, tanto convinti della sua efficacia, che abbiamo chiamato cosi anche la nostra gattina.

Linda Cavallini

Lumina è il nome del pianeta su cui si svolge la nostra storia! È nato molto spontaneamente, proprio all’inizio di qualsiasi ragionamento sul progetto. La parola evoca una sensazione di luce, quindi di aria, di ampiezza, con un accento tecnologico ma organico allo stesso tempo (o forse lo sento solo io?) e, cosa più importante, è molto “orecchiabile” dalla prima volta che lo abbiamo pronunciato ci è sembrato che fosse già scritto nelle nostre menti da tanto tempo, come se avessimo solo dovuto ripeterlo, piuttosto che inventarlo!



Lumina-Cover

(Only ITA) RITIRATE LA VOSTRA COPIA SUBITO!

Se siete interessati a ritirare la vostra copia/perk durante Rovigo Comics mandate una email a info@coffeetreestudio.com con il seguente oggetto:
[RITIRO COPIA] – Città in cui verrete a ritirarla – Nome e Cognome

Fonti
http://emanueletenderini.blogspot.it/
http://www.worldoflumina.com/it/
“#030 LUMINA” Associazione Vox


Articolo di Andrea Moretto 

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Il crossover dell’anno! http://www.rovigocomics.it/2016/blog/il-crossover-dellanno/ http://www.rovigocomics.it/2016/blog/il-crossover-dellanno/#respond Thu, 12 Mar 2015 17:09:00 +0000 http://www.rovigocomics.it/2016/?p=103 In esclusiva per Rovigo Comics sarà presentato l’albo speciale contenete una storia breve a fumetti inedita “La Madonna del drago” con protagonisti L’Insonne e Jonathan Steele per la prima volta insieme! L’albo sarà disponibile in due versioni: Edizione normale (regular) e edizione a tiratura limitata numerata e firmata dagli autori (White Cover). L’albo sarà impreziosito da una […]

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In esclusiva per Rovigo Comics sarà presentato l’albo speciale contenete una storia breve a fumetti inedita “La Madonna del drago” con protagonisti L’Insonne e Jonathan Steele per la prima volta insieme! L’albo sarà disponibile in due versioni: Edizione normale (regular) e edizione a tiratura limitata numerata e firmata dagli autori (White Cover).

L’albo sarà impreziosito da una gallery contenente omaggi da parte di diversi disegnatori professionisti ai due celebri personaggi italiani.

Testi di Federico Memola – Disegni di Federico Vicentini.

 

mockup

Copertina non definitiva

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Dragonero a Rovigo Comics! http://www.rovigocomics.it/2016/blog/dragonero-a-rovigocomics/ http://www.rovigocomics.it/2016/blog/dragonero-a-rovigocomics/#respond Wed, 18 Feb 2015 13:45:38 +0000 http://www.rovigocomics.it/2016/?p=56 Dragonero è il primo fumetto puramente fantasy di Bonelli, uscito inizialmente come storia autoconclusiva e ora saga che si sviluppa con il respiro di una serie regolare. I mondi fantastici e l’universo di Dragonero sono stati ideati da Luca Enoch e Stefano Vietti e messi su carta da Giuseppe Matteoni. Dragonero è anche un gioco […]

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Dragonero è il primo fumetto puramente fantasy di Bonelli, uscito inizialmente come storia autoconclusiva e ora saga che si sviluppa con il respiro di una serie regolare.

I mondi fantastici e l’universo di Dragonero sono stati ideati da Luca Enoch e Stefano Vietti e messi su carta da Giuseppe Matteoni.

Dragonero è anche un gioco di ruolo, compatibile con Pathfinder, e un romanzo pubblicato da Mondadori .

Per ulteriori approfondimenti su questo personaggio, consigliamo di visitare http://ian-dragonero.blogspot.it e http://it.dragonero-bonelli.wikia.com

Rovigo Comics dedica a questo eroe fantasy tutto italiano una mostra inedita e sarà lieta di presentare al pubblico alcuni dei suoi creatori!

Don’t you dare to miss it!

 

dragonero_by_giuseppedeluca-matita

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